E’ delle ultime ore la notizia che Invitalia sta facendo marcia indietro in merito all’annunciato finanziamento da 10 milioni di euro alla società Ecomont srl per la realizzazione di cinque progetti a Campitello Matese nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo, noto ai più come Cis.
In particolare Invitalia aveva dichiarato la fattibilità di 66 progetti su 138 proposti: tra i 66, tutti presentati da enti locali, ce n’era uno di una società privata, la Ecomont srl, appunto.
Questa società aveva ottenuto l’ok per la fattibilità di cinque interventi a Campitello Matese:
1. Nuovo rifugio Lavarelle
2. Nuovo Albergo Parco del Matese
3. Nuovo intervento Casa Albergo
4. Riqualificazione e ampliamento hotel La Pineta
5. Riqualificazione e ampliamento rifugio del Caprio
La Ecomont srl, del resto, sembra aver già avuto esperienza con Campitello Matese quando acquistò la stazione sciistica per poi abbandonare gli impianti di risalita e gestire solo la parte immobiliare. Inoltre il 20 gennaio 2004 la Ecomont risulta aver ceduto dei beni in comodato alla società “Campitello Matese Società Consortile per Azioni in liquidazione (SCPA).
Sembra che oggi la società sia stata esclusa perché Invitalia ha scoperto, in ritardo, che la Ecomont srl avrebbe un debito nei confronti del Comune di San Massimo pari a 500mila euro, ossia mezzo milione. Dunque, la prima domanda che ci si pone è: come fa ad essere ammessa a finanziamento una società indebitata? Ma pare non sia tutto. Perché i bilanci della Ecomont non sarebbero proprio in positivo. Dal conto economico, infatti, sembrerebbe che l’impresa abbia chiuso il 2016 con una perdita di esercizio pari a 26mila 511 euro. Il 2017 invece la perdita è aumentata fino a raggiungere -35mila 484euro.
Sarà forse per questo che nel 2017 la stessa Ecomont srl è stata esclusa sempre da Invitalia ad essere ammessa ad un altro finanziamento? Infatti a dicembre 2017 l’azienda risulta abbia risposto al bando di 15milioni per l’ Area di crisi industriale di Venafro-Campochiaro-Bojano. Il progetto presentato prevedeva un programma di investimento pari a 10milioni 552mila 332euro con una richiesta di finanziamento pari a 7milioni 914mila 249 euro. Ma nella graduatoria di ammissione alla fase istruttoria delle domande di accesso alle agevolazioni ai sensi della L.181/89, secondo la tabella di aggiornamento a novembre 2018, l’esito è categorico: non ammessa alle agevolazioni.
Dietro al nome di Ecomont srl, persona giuridica, ci sono persone fisiche che la compongono e, guardando i documenti e la storia della società, l’azienda sembra essere ben conosciuta anche dal presidente della Regione Donato Toma che negli anni ha avuto incarichi precisi per essa. Andiamo con ordine.
La Ecomont srl nasce nel 1998 come società per azioni ma tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 , forse a causa della situazione patrimoniale, si trasforma in srl. I soci? La sintesi della composizione societaria e degli altri titolari di diritti su azioni o quote sociali relative al 7 gennaio 2015 riporta che la maggioranza delle azioni appartengono al cognome Cicchese e sono così suddivise: il 28,3335% a Carlo e stessa percentuale a Bruno Cicchese. Segue, per il 13,3335% le azioni appartengono a Costruzioni Falcione geometra Luigi e, pari percentuale, a Fim srl. Del restante 10% è proprietario Eliseo Renato (vice presidente della Banca delle Province Molisane) e il 6,6665% appartiene a Santoro Luigi.
Il presidente del Consiglio di amministrazione è Raffele Cicchese, gli amministratori delegati sono Carlo e Bruno Cicchese e poi ci sono i componenti del Cda: Nicola Fatticcio, Luigi Santoro (tutti residenti a Campobasso), Renato Eliseo di Campodipietra, Pietro Adovasio nato a Napoli e residente a Montorio nei Frentani.
Come società per azioni, l’azienda era dotata di un collegio sindacale.
E chi troviamo tra i componenti effettivi dei sindaci?
Il presidente della Regione Molise, Donato Toma, risulta aver ricoperto tale carica dal 1998 al giorno in cui la S.p.A. si è trasformata in srl (nella cui forma societaria tale collegio sindacale è facoltativo).
Quando dunque si è divulgata la notizia che la Ecomont srl fosse stata destinataria dei 10milioni del CIS, il presidente della Regione Molise Donato Toma era probabilmente a conoscenza della situazione debitoria passata della società. Probabilmente, giusto ripeterlo. Anche perché, come risulterebbe da un verbale dell’assemblea ordinaria del 2012, lo stesso “dott. Donato Toma legge la relazione del collegio sindacale sul Bilancio” che “evidenzia un risultato negativo di 56mila 068euro”.
Da qui sorgono spontanee alcune domande: come mai oggi la Ecomont srl era l’unica società privata ad essere scelta, tra i 138 progetti presentati al Cis mentre gli altri progetti sono tutti appartenenti a Comuni? Chi ha redatto la classifica della fattibilità dei progetti? Come mai Invitalia non si è accorta prima del debito della Ecomont verso il Comune di San Massimo? Non era a conoscenza, sempre Invitalia, del bilancio in passivo della società Ecomont srl che la stessa Invitalia aveva escluso (ma non ne conosciamo il motivo) dal bando del 2017 per l’area di crisi complessa? Il presidente della Regione Donato Toma come poteva non sapere? (Mar.Bon.)